Si sono finalmente concluse le elezioni regionali più strane e travagliate degli ultimi anni, e quasi certamente dell'intera storia di questa tipologia di consultazioni, da quando le stesse furono istituite.
Elezioni alle quali, da più parti, si è cercato di dare soltanto il significato di un referendum pro o contro il Presidente del Consiglio Berlusconi e la sua opera di governo nell'ultimo biennio; elezioni quasi per nulla precedute da una sana campagna caratterizzata dal naturale confronto tra le parti in lizza sui rispettivi programmi pensati per affrontare i reali problemi dei cittadini (complice anche una singolare messa al bando dei talk-show televisivi di genere politico per tutto il periodo pre-elettorale, che non staremo a commentare in questa sede), bensì preparatesi in un clima avvelenato come non mai da accuse meschine, da fanatici sfruttamenti (se non creazioni ad arte) di infimi inghippi formali onde cercare di impedire addirittura la partecipazione alla competizione ad importanti liste dell'avversario nelle principali città d'Italia, privando così gli elettori di uno dei diritti essenziali, da mosse e contromosse di un'aggressività senza precedenti, davanti agli organi istituzionali preposti a decidere sui ricorsi legali di chi si ritiene leso e persino nelle piazze del Paese.
Eppure elezioni indiscutibilmente vinte, nonostante tutto, dalla coalizione di governo guidata dal Cavalier Silvio Berlusconi: caso abbastanza raro nel copione ricorrente nella vita elettorale di un po' tutti i moderni stati democratici, una parte politica in power at national level for some years is not in fact been "punished" heavily in elections (or administrative policies that may be) of "middle term", but as recently happened in France with President Sarkozy's party, several times United States and in several other occasions in different countries.
There has been some slight decline compared to last elections in 2008 magic, but suffice to say that the group of thirteen regions in this vote, we passed by two, are called two regions administered by the center-right in six .
It may be noted that, worse than that in 2005, which led to two famous regions conquered just about thirteen would be almost impossible to go. True, then it was towards the end of the Berlusconi government mandate began in 2001, and is almost indispensable vice-tradition of our people feel with the boxes of any government, regardless of skill of the same sign and, after four to five years since its establishment, which explains the debacle unforgettable center-right, but the result could also have a new one, or a little better, despite the shorter time elapsed since the beginning of this mandate. Since then, in fact, the Italians were able to test and compare them exactly two years governed from the center-left and another from the center-right at the end of the first, had the opportunity to vote again in 2008, they decided to turn the page dramatically, at the end of the second, and that is just in the regional these days, but have, in fact, reaffirmed their confidence in the executive office.
In practice, one can say that they remain guided by the center-left coalition now only those Italian regions where historically it is almost impossible to imagine an alternative to the predominance of a certain ideology, with only the special case of Apulia, where, perhaps , different alliances could also produce a different result.
has certainly weighed on the outcome of this particular image of a government that puts the "do" davanti a tutto e che a "fare" obiettivamente ci riesce, a dispetto della ogni sorta di ostacoli che, lealmente e slealmente, gli si vuole parare davanti (ed anche il successo del centro-destra nella provincia de l'Aquila ne è senz'altro una conferma, alla faccia di "popolo delle carriole" e detrattori in malafede vari). Patetici ed inutili sono pertanto i tentativi di dare la"colpa" di quanto è successo all'astensionismo (che peraltro ha sempre sfavorito di più il centro-destra), alla presenza in campo, con relativo successo, dei "grillini", addirittura a possibili "brogli", come insinuerebbe la zarina torinese sconfitta Bresso (ma che, siamo in Iran o in Afghanistan?).
Adesso l'esecutivo is out of the test increased, we need a climate a bit 'more peaceful and must begin the long-awaited reforms of the season.
Prime Minister seems determined to finally put his hand seriously, even if someone already seems intent on sharpening their weapons to make it too far down that road.
In short, we still tough, but we are a big thought we already removed.
Tommaso Pellegrino